Come investire in Europa in un ETF sui bitcoin?

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Scritto da MoneyController il 16.01.2024

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Dopo l’approvazione da parte della SEC di alcuni ETF sui bitcoin, in Europa è verosimile che molti investitori si chiedano se anche in Europa sia possibile investire su questo tipo di prodotti.

ETF sui bitcoin negli USA e gli ETP in Europa

La notizia dell’approvazione della SEC dell’ETF sui bitcoin di 14 società di asset management ha portato molti investitori europei a porsi la seguente domanda: come posso investire in ETF sui bitcoin anche in Europa? Come spiega Valerio Baselli su Morningstar, da questo punto di vista, l’Europa è già attrezzata per poterlo fare. O meglio, gli investitori europei non possono investire su un ETF, bensì su una vasta gamma di ETP: 130 in totale e su diversi tipi di criptovalute.

Che cos’è un ETP?

ETP è una sigla che sta per Exchange-Traded Product, ossia uno strumento finanziario che riproduce l’andamento del valore di un asset. Al pari degli ETF di recente approvazione negli Stati Uniti, gli ETP permettono agli investitori europei di investire nel prezzo dei bitcoin senza doverli possedere direttamente. Come spiega il responsabile Sud Europa di 21Shares, Massimo Siano – menzionato da Baselli nel suo articolo – gli investitori europei hanno già la possibilità di accedere a un prodotto passivo (un ETP) sui bitcoin a replica fisica al 100%.

ETF sui bitcoin anche in Europa?

Potranno arrivare gli ETF sui bitcoin anche in Europa? Come spiega Baselli, la risposta a questa domanda sta nella regolamentazione UCITS, che classificherebbe gli ETF approvati dalla SEC o, meglio ancora, come ETP, segnatamente come ETC (Exchange-Traded Commodity) o ETN (Exchange-Traded Note). Il motivo è che anche gli ETF approvati dalla SEC sono invero dei titoli di debito più che di fondi di investimento passivi.

ETC ed ETN: che differenze con gli ETF?

Come sottolinea Baselli, una prima importante differenza riguarda la fiscalità, dato che gli ETP sono trattati come singole azioni (possono dunque entrare nel sistema di compensazione tra plusvalenze e minusvalenze). Inoltre, prosegue, nel caso degli ETF gli investitori possiedono una certa quota delle attività sottostanti, mentre gli ETC e gli ETN sono prodotti specificamente pensati per non dovere incontrare le difficoltà legate al possesso fisico dei sottostanti, dall’oro al petrolio, fino appunto alle criptovalute.

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