Il volto inaspettato della rivoluzione fintech
Fintech
Scritto da MoneyController il 24.03.2022
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La rivoluzione del fintech ha cambiato il nostro modo di rapportarci alla finanza. Tuttavia, non è accaduto come ce lo si sarebbe potuti aspettare. Ne ha scritto Emilio Barucci sull’Huffington Post.
Il fintech e le abitudini degli investitori/risparmiatori
Effettuare operazioni bancarie, sottoscrivere prodotti finanziari e investire nelle borse di tutto il mondo non è mai stato così facile. I documenti cartacei stanno lasciando sempre più il posto ai documenti digitali e il numero delle filiali di banca chiuse negli ultimi anni è impressionante. La tecno finanza, o fintech, ossia il settore dell’innovazione applicato ai servizi finanziari, ha cambiato così profondamente alcune delle abitudini dei risparmiatori/investitori da poter parlare di una rivoluzione. Molti, però, non si aspettavano sarebbe finita così. In fondo, fa notare Barucci, il fintech avrebbe potuto replicare quanto accaduto nel mondo dell’informazione e dell’intrattenimento. Ma in che senso?
La strana rivoluzione del fintech
Nel mondo dell’informazione e dell’intrattenimento, la digitalizzazione non solo ha cambiato le nostre abitudini, ma ha anche rivoluzionato il panorama degli attori economici. Basta pensare a Google e Facebook, ad Amazon e Netflix. Gli esempi non mancano. Nell’ambito del fintech, invece, non è successo nulla di paragonabile. Barucci spiega che i fornitori tradizionali, infatti, hanno vieppiù integrato i loro servizi con le novità offerte dal mercato, in due modi: a) acquistando le nuove aziende e le start-up legate al fintech, b) sviluppando dei sistemi fintech proprietari. Il caso a) è senza dubbio più legato al mondo occidentale, mentre, come sempre Barucci, il caso b) è tipico del mondo asiatico.
L’attuale ecosistema finanziario e fintech
Le ragioni di quanto accaduto nella rivoluzione del fintech sono almeno tre. 1) Si tratta di un mercato più difficile da conquistare rispetto a quello dell’informazione. 2) I costi sono maggiori e, dunque, il ricorso a prestiti di capitale è vitale. 3) La finanza è un mondo più regolamentato rispetto a quello dell’informazione: servono autorizzazioni e approvazioni per le quali può trascorrere anche molto tempo. Queste tre ragioni spiegano come mai il mondo della finanza non è stato scosso alle fondamenta dal fintech, ma anzi lo ha accolto come opportunità di crescita. Certo, come si sa un mercato troppo chiuso genera inefficienze. Infine, come spiega Barucci, è opportuno che i sistemi di vigilanza finanziaria non trascurino l’enorme quantità di dati personali detenuta da molte aziende finanziarie.