L'inflazione è il vero rischio che temono adesso i mercati

Mercati finanziari / economia

Scritto da MoneyController il 12.12.2024

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I mercati finanziari proseguono a crescere, apparentemente senza ostacoli. Ma gli ultimi dati sull’inflazione provenienti dagli USA potrebbero rivelarsi un problema.

Dal picco del 2022 al target quasi raggiunto oggi

Non c’è dubbio che l’inflazione negli Stati Uniti sia ormai lontana da quel picco registrato nell’estate del 2022. In particolare, nel giugno del 2022, l’inflazione raggiunse il 9,1%. Da allora, la Federal Reserve ha alzato vigorosamente i tassi di interesse. Nel giro di un anno, l’inflazione era già scesa intorno al 3,5% e a settembre ha raggiunto il suo punto più basso, 2,4%.

L’inflazione torna a crescere

Nel mese di ottobre e di novembre, però, l’inflazione è tornata a crescere negli USA: +2,6%. L’accelerazione, va detto, è contenuta, ma ci si allontana un po’ dall’obbiettivo del 2% della politica monetaria. A tale proposito, Paul R. La Monica (“Barron’s”) riporta alcune considerazioni della CIO di Nuveen, Saira Malik, la quale vede come possibile uno scenario di crescita dell’economia USA e di “una inflazione appiccicosa” (“sticky inflation”).

La Federal Reserve e le promesse di spesa dell’Amministrazione Trump

Se l’inflazione dovesse tornare a crescere, la Federal Reserve si troverebbe a dovere fermare la politica di tagli ai tassi di interesse. Nel caso peggiore, la Fed si ritroverebbe a fare marcia indietro, tornando a fare crescere i tassi. Alcuni analisti credono che questo scenario non sia da sottovalutare, giacché Trump ha promesso una quantità enorme di stimoli fiscali e spesa a deficit, col rischio di riaccendere l’inflazione.

Aspettarsi un 2025 simile al 2024?

David Kelly, capo stratega globale di  J.P. Morgan AM, ritiene che Trump potrebbe non dare corso a tutte le promesse fatte in campagna elettorale; pertanto, salvo grossi cambiamenti, il 2025 potrebbe ricalcare la traiettoria dei mercati registrata nel 2024. Kelly, ma anche Nelson Yu, capo del segmento equity di AllianceBernstein, ritengono che ci sia ancora margine di crescita per le azioni USA. Yu però spiega che, più che guardare alle big tech (per quanto riguarda le prospettive di crescita), esistono ampi segmenti del mercato che potrebbero beneficiare delle misure di deregolamentazione e di riduzione delle tasse promesse da Trump.

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